Indice degli argomenti
- Introduzione
- Le origini della serigrafia
Le origini della serigrafia
La serigrafia, detta anche silkscreen (trama di seta), è un particolare processo di stampa su oggetti di varia forma e materiale tramite un telaio di tessuto, prima di seta, poi di nylon o altre fibre sintetiche, che permette il passaggio di inchiostro nelle parti non occluse. Questo risultato si ottiene coprendo il telaio con una sostanza gelatinosa (gelatina foto-sensibile), ponendovi sopra il disegno e scaldandolo con una lampada. La gelatina, dove scaldata, si indurisce mentre si scioglie in corrispondenza del disegno, liberando le zone interessate, le quali, tramite pressione di una spatola (racla), filtrano l'inchiostro sull'oggetto da stampare.
Questo procedimento è caratterizzato da una grande intensità di inchiostrazione ed è particolarmente indicato per la stampa su qualsiasi supporto, purché piano.
Le prime forme di questa pratica si ritrovano già nell'antichità. In Egitto e in Cina, per esempio, venivano stampati tessuti e ceramiche con l'utilizzo di telai rudimentali. La prima stampa serigrafica che ricalca quella della moderna concezione nasce in Giappone nel Seicento, con il procedimento permeografico per decorare carta e tessuti, tecnica arrivata a noi solo nell'Ottocento e conosciuta con il nome di pochoir o stencil. Dal 1907 il cliché viene realizzato fotograficamente dall'inglese S. Simon e dallo statunitense J. Pilsworth.
Sempre negli Stati Uniti si costruisce la prima macchina serigrafica (1920) e si diffonde la nuova tecnica che, ne breve tempo, ottiene grandi riscontri. Nel campo artistico, soprattutto in tempi recenti con la Pop-Art e A. Warhol, la tecnica serigrafia riscuote notevole attenzione proprio per la possibilità di rilasciare campiture intense di colori al tratto omogenei e molto moderni.
Immagini: Riproduzione serigrafica del 1922 con tecnica pochoir.Immagini: Alcune serigrafie d'autore.