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- Cos'è la teoria delle forme?
Cos'è la teoria delle forme?
La teoria delle forme o Gestalt
La parola gestalt vuol dire, in tedesco, forma. La teoria delle forme è stata elaborata in Germania, tra gli anni '10 e gli anni '30 del XX secolo, dalla scuola del Bauhaus, per poi espatriare negli Stati Uniti a causa della persecuzione dei principali esponenti da parte dei nazisti.
I primi studi sulla teoria delle forme si concentrarono sulla percezione ed il conseguente ragionamento in ambito psicologico, dove si enunciava che le basi del comportamento di un individuo erano dettate dal modo in cui questo percepisce la realtà, non dalla vera forma della realtà stessa: un principio che trovò in seguito applicazione nella comunicazione visiva e nel design.
Il tutto è più della somma delle singole parti
La percezione che otteniamo osservando un elaborato grafico (un'impaginazione, per esempio) non sarà data dalla realtà dei singoli elementi che lo compongono, ma dalla visione d'insieme del tutto. Possiamo affermare che un elaborato grafico corretto è percepibile come tale, se rispetta i princìpi della teoria delle forme: ad esempio, un manifesto sarà efficace se sarà percepibile come un oggetto unico, non come un insieme di testi e di immagini (come effettivamente è).
La frase "il tutto è più della somma delle singole parti" rappresenta la sintesi dei principi della Gestalt per quanto riguarda la comunicazione visiva.
- Le 6 regole della teoria delle forme
Le 6 regole della teoria delle forme
I principi cardine della teoria delle forme, visti in un'ottica di applicazione pratica nel campo della comunicazione grafica e visiva, si possono riassumere in pochi punti, sebbene la storiografia della ricerca e degli studi nel campo copra un arco di tempo di decenni. A chi volesse approfondire, per avere una conoscenza più completa e precisa sull'argomento, consigliamo il libro "Art and Visual Perception: A Psychology of the Creative Eye" (ISBN: 978-0-520-02161-7) scritto nel 1954 da Rudolf Arnheim, importante storico dell'arte e psicologo tedesco, formatosi alla scuola della psicologia della Gestalt.
Concetti chiave della teoria delle forme applicati alla grafica
I principi alla base della teoria delle forme:
1) Similitudine
La similitudine tra gli elementi si ottiene dall'utilizzo di forme simili anche se diverse (simili nel colore, nella forma o in altri aspetti) e si usa per conferire un senso di uniformità. Allo stesso tempo, può essere utilizzata per evidenziare differenze. Nel caso dell'immagine subito sopra, dei tre oggetti arancioni l'unico con una forma diversa è quello centrale e, per questa ragione, risalta più degli altri.
Il principio della similitudine, nella cover del disco dei Beatles, si ritrova nella ripetizione delle foto in primo piano, ma sempre diverse, dei componenti del gruppo.
2) Continuazione
La continuazione consente all'osservatore di seguire una linea immaginaria al fine di visualizzare un'altra forma o specificare un dettaglio.
3) Chiusura
L'occhio umano è in grado di chiudere visivamente forme aperte, se queste ricalcano una forma conosciuta anche a livello inconscio.
4) Prossimità (o raggruppamento)
Raggruppare visivamente gli elementi di un elaborato grafico in base al loro significato è un un modo per semplificare l'interpretazione delle informazioni ed è alla base delle tecniche di impaginazione. Provate ad immaginare il manifesto di un evento in cui i loghi degli sponsor siano disposti in modo casuale, in punti diversi della pagina, anziché raggruppati visivamente in un'area predisposta per tutti: l'osservatore non sarebbe in grado di leggere il manifesto in maniera corretta e rapida. L'errore visivo, grave, risulterebbe evidente.
5) Illusione sfondo/primo piano
Creare una connessione visiva tra sfondo ed elementi in primo piano può generare effetti di illusione ottica molto particolari, perché l'occhio umano tende a "staccare" le singole forme degli oggetti presenti in un disegno.
6) Simmetria e allineamento
Bilanciamento, ordine e simmetria sono sempre necessari a focalizzare l'attenzione sul soggetto della comunicazione e a non distrarre con elementi asimmetrici o che creano un'alterazione significativa della percezione.