Indice degli argomenti

  • Introduzione - I font serif

    I primi caratteri, cenni storici

    La stampa nacque in Germania intorno al 1450, ma le arti tipografiche e i primi caratteri tipografici si svilupparono in Italia, grazie al movimento culturale e artistico del Rinascimento: verso la fine del 1400, Venezia diventò una delle città più influenti per le arti tipografiche.

    La stampa utilizzò sin dall'inizio i caratteri serif, i quali rimasero in voga fino al 1800, pur subendo notevoli modifiche nel corso dei secoli.

    Distinzione in base al periodo storico

    I caratteri serif si possono distinguere in base al periodo storico grazie alla loro diffusione secolare. Possiamo distinguere tra 5 categorie principali:

    1. Umanisti (dal 1470)
    2. Antichi o Old Style (dal 1490)
    3. Transizionali (dal 1690)
    4. Moderni (dal 1780)
    5. Egiziani o Slab (dal 1845)

    • Caratteri serif "umanisti"

      Caratteri umanisti

      I caratteri umanisti furono i primi caratteri ad essere stampati. Avevano la caratteristica di conservare uno stile calligrafico tipico del pennino dei calligrafi.

      1. Tratto variabile, tipo pennino
      2. Asse della "e" e della "o" inclinata
      3. Grazie evidenti e oblique a 45°
      4. Poco contrasto tra gli spessori e le aste




      Alcuni caratteri umanisti:

      1. Jenson
      2. Centaur

      Esempio carattere "Centaur":


      • Caratteri serif "antichi" o "old style"

        Caratteri antichi (old style)

        Quasi contemporanei dei caratteri umanisti, gli antichi (chiamati anche romani) si differenziano da questi ultimi per il tratto decisamente meno calligrafico e più "pulito".

        1. Tratto meno variabile
        2. Asse della "e" diritta
        3. Grazie evidenti e oblique maggiori di 45°
        4. Più contrasto tra gli spessori e le aste




        Alcuni caratteri antichi:

        1. Garamond
        2. Caslon old face

        Esempio carattere "Simoncini Garamond":



        • Caratteri serif "transizionali"

          Caratteri transizionali

          I caratteri transizionali sono considerati spesso i serif più leggibili, sicuramente i più lineari dei graziati non moderni. Si sono potuti realizzare alla fine del 1600, grazie a macchinari da stampa più precisi.

          1. Tratto lineare poco variabile
          2. Asse della "e" e della "o" diritte
          3. Grazie oblique, ma quasi orizzontali
          4. Contrasto netto tra gli spessori e le aste




          Alcuni caratteri transizionali:

          1. Baskerville
          2. Caledonia

          Esempio carattere "Baskerville":



          • Caratteri serif "moderni"

            Caratteri moderni o didone

            I caratteri moderni sono arrivati intorno al 1780 grazie alle nuove tecniche di stampa che consentivano la stampa di grazie molto sottili. Non sono molto adeguati per la stampa in piccolo e in negativo.

            1. Tratto lineare, quasi mai variabile
            2. Asse della "e" e della "o" diritte
            3. Grazie orizzontali
            4. Contrasto massimo tra gli spessori e le aste




            Alcuni caratteri moderni:

            1. Didot
            2. Bodoni

            Esempio carattere "Didot":



            • Caratteri "egiziani" o "slab"

              Caratteri egiziani o slab

              Sono caratteri con le grazie molto squadrate, utilizzati per la prima volta sulle casse degli armamenti per la campagna d'Egitto di Napoleone.

              1. Tratto lineare, quasi mai variabile
              2. Asse della "e" e della "o" diritte
              3. Grazie perfettamente orizzontali
              4. Contrasto basso o assente tra gli spessori e le aste




              Alcuni caratteri egiziani:

              1. Clarendon
              2. Memphis

              Esempio carattere "Clarendon":