Indice degli argomenti

  • Punto raso

    Immagine: ricamo industriale a punto raso con effetti a bassorilievo. Outline nero in punto cordoncino.

     

    Il ricamo a punto raso o punto damasco è costituito da una serie di punti piatti che vengono utilizzati per coprire completamente una sezione dello sfondo del tessuto. File strette di punti pieni possono essere eseguite con una macchina per cucire standard usando un punto a zigzag o uno speciale punto raso.

    Per mantenere un bordo liscio, le forme possono essere delineate con punto cordoncino o punto catenella.

    Con il punto raso è possibile creare sfumature utilizzando filati di diverso colore oppure ombreggiature.

    • Paillettes

      Immagine: paillettes in poliestere reversibili.


      Impazzano negli anni '20 sui costumi delle ballerine e sugli abiti alla moda, per poi ritornare sui vestiti da discoteca negli anni '70. I lustrini e paillettes oggi cambiano forma e materiale, ma tornano sempre di moda; nascono in metallo, da qui il nome inglese Sequins, ovvero zecchino che era l’antica moneta veneziana.

      Oggi le paillettes sono dischi solitamente in poliestere (anche riciclato, detto PET) che vengono cuciti nei modi più disparati per creare all-over o grafiche personalizzate. Le nuove tecnologie da ricamo, permettono di inserire diverse tipologie di paillettes, di varie dimensioni e forme, nello stesso ricamo.

      Le paillettes esistono di diverse forme e dimensione, e possono essere lavorate con macchine da ricamo multi-testa che garantiscono ottimi risultati, con tempi e costi di produzione ottimizzati. Il ricamo con le paillettes ormai non ha più limiti di dimensione di campo, o di concetto. Sono ideali per pelle, organza, seta, e molte altre tipologie di tessuto. Possono riempire completamente un tessuto, ed in questo caso vengono chiamati all-over di paillettes.

      I ricami con paillettes vengono utilizzati comunemente in abbigliamento, calzatura e pelletteria (borse, accessori…). È possibile realizzare forme personalizzate di paillettes, tagliando i dischetti con varie tecnologie laser. Le forme personalizzate consentono di utilizzare diversi materiali per la realizzazione delle paillettes come pelle, legno, tessuti, eccetera.

      Grazie alla stampa digitale, è possibile stampare le paillettes o i teli di paillettes, con qualsiasi tipo di disegno o grafica.


      Forme e formati di paillettes per ricamo

      Esistono in commercio svariate forme di paillette: rotonde, couvette, decentrate, quadrate, ovali, ad anello, reversibili, a fiore, a stella... . Le misure vanno dai 2 ai 23 mm di diametro (quelle più comuni sono da 3 o da 5 mm ⦰).

      • Pizzo San Gallo

        Immagine: Ricamificio Marini 1986, abito con ricamo effetto pizzo Sangallo.


        Il pizzo Sangallo, detto anche pizzo San Gallo, è un tipo di pizzo molto raffinato, solitamente realizzato su tela di cotone o lino, caratterizzato da disegni ricamati in cui vuoti e pieni a rilievo si alternano armoniosamente.

        Dalle origini antiche, prende il suo nome dal cantone San Gallo in Svizzera, ritenuto il maggior centro di produzione di pizzi a mano nel periodo precedente alla prima guerra mondiale. Nel cantone svizzero San Gallo, esiste anche un museo dedicato interamente all’arte del ricamo e in particolare a questo famoso prodotto (vedi Museo tessile di San Gallo).

        Il pizzo di per sé è una guarnizione raffinata utilizzata su una grande varietà di tessuti. Le lavorazioni in pizzo Sangallo si utilizzano per biancheria raffinata, abbigliamento ma anche accessori, calzature e arredamento.

        Il pizzo San Gallo può essere realizzato in diverse altezze: alto, basso, leggerissimo come il pizzo valencienne o pesante come il pizzo macramè. I filati che vengono impiegati solitamente sono di cotone, nylon, seta, lino. E’ associato solitamente all’estate e agli abiti bianchi, finemente ricamati, con intarsi geometrici che ricoprono bordi, orli e maniche di capi di abbigliamento femminile; moltissimi stilisti hanno inserito i lavori in Sangallo nelle loro collezioni moda, rivalutando così la lavorazione artigianale.

        Il pizzo Sangallo industriale

        Oggi è possibile riprodurre il pizzo San Gallo in maniera industriale; ciò garantisce un alta precisione del risultato finale, e un costo di produzione accessibile. La macchina da ricamo permette di utilizzare qualsiasi tipo di filato e colore (anche multicolor), nonché il tessuto di base sul quale riprodurre il pizzo. La precisione del taglio è garantita da un potente e preciso Laser da ricamo capace di realizzare tagli su qualsiasi tipo di tessuto, sia sintetico che naturale, e tipologie di pelle e similpelle, senza alcun limite tecnologico.


        • Punto carpet

          Immagine: Etro, borsa in pelle con patta ricamata a punto tappeto.


          Il punto tappeto, punto velluto o (dall’inglese) punto carpet, è un tecnica di ricamo che riproduce l’effetto del velluto o del tappeto. Può essere realizzato sia a mano che con speciali macchine da ricamo. Per realizzarlo, la macchina crea una base coprente sul tessuto, che poi viene rasata. La tecnica riprende quella di produzione dei tappeti, sia tessuti a mano che industrialmente, che prevedono al termine una rasatura per livellare i filati. Il risultato finale è un ricamo eccezionale al tatto, con un effetto visivo davvero stupefacente.

          Questa particolare tecnica di ricamo viene utilizzata solitamente per l’abbigliamento, ricamata direttamente sul tessuto di base o anche su un patch o accessorio da applicare successivamente. Viene spesso utilizzata anche su pelletteria e calzatura, in quanto il punto tappeto può essere ricamato anche su vera pelle.

          Il punto tappeto può essere ricamato con diverse tipologie di filati su una moltitudine di materiali come pelle o ecopelle, raso, seta, denim, viscosa, felpa, feltro e molti altri.


          • Punto croce

            Immagine: tela aida ricamata a punto croce. Credits: Wikimedia Commons.


            Il punto croce è una tecnica di ricamo su tela o tessuto a trama regolare. Ha origini antichissime e incerte ma fu nel Medioevo, coi bizantini, che la tecnica si sviluppò fino ad estendersi nell'Europa meridionale e conquistare successivamente il resto del Vecchio Continente, impiegata per le vesti ecclesiastiche.

            Con il Rinascimento, il punto croce divenne un caposaldo nell’educazione femminile che, per mezzo dell'imparaticcio (un pezzo di stoffa sul quale ragazze e bambine ricamavano i propri esercizi di punto croce), venne tramandato di generazione in generazione. Agli inizi del ‘900, con lo stile Liberty e le sue decorazioni articolate e svolazzanti, il punto croce subì un declino, per poi tornare alla ribalta negli anni ottanta, sviluppandosi come passatempo domestico grazie alla nascita di riviste specializzate.


            Il Punto croce industriale

            I processi di ricamo industriale riescono a riprodurre tecniche antiche e manuali, ottimizzando tempi e costi di produzione. Il ricamo punto croce è una tecnica utilizzabile su qualsiasi base, dalla pelle, ai tessuti naturali o sintetici. È applicabile su abbigliamento, calzature e pelletteria in generale. Il ricamo industriale ha un’ottima tenuta e i vari filati che vengono impiegati (cotone, poliestere, viscosa, lurex, lana…) non temono i lavaggi.



            • Punto a rilievo

              Immagine: ricamo con effetto rilievo creato mediante supporto in gomma

              L’effetto rilievo è molto ricercato nel ricamo: si può riprodurre su diversi tipi di tessuto e con diversi filati, creando un effetto tridimensionale accattivante. Esistono diverse tecniche per realizzarlo industrialmente, spesso mediante l’utilizzo di supporti in gomma che tendono ad appesantire e irrigidire il ricamo: per questo motivo questa soluzione viene utilizzata prevalentemente per ricami su berretti e gadget.

              Lavorazioni più sofisticate utilizzano fili intrecciati e lavorati in modo da ricreare punti manuali e lasciare il prodotto finito morbido e delicato al tatto. Le tecniche utilizzate sono diverse e i ricamatori scelgono la più adatta in base al prodotto che si intende realizzare. Ad esempio, si possono utilizzare supporti evanescenti che gonfiano i fili del ricamo e che si dissolvono grazie a particolari ingredienti; l’aspetto rilevante è che non danneggiano il tessuto o la pelle di base.

              Il ricamo a rilievo può essere applicato su vari supporti, come cotone, raso, vera pelle e pelli sintetiche, organza, pizzo, lana. Può essere lavorato con vari tipi di filati, come in poliestere, viscosa, lana, cotone, seta, lurex e filati riciclati.


              • Pizzi e macramè

                Immagine: macramè realizzato a mano.


                Storicamente, il macramè è un merletto composto da diversi tipi di nodi ottenuti con le dita, tipico della Liguria. Il termine viene spesso utilizzato impropriamente per indicare un pizzo, un ricamo, o semplicemente un intreccio raffinato e grazioso.

                Immagine: pizzo realizzato a mano. Credits: Victoria & Albert Museum, London.


                Il pizzo o merletto realizzato a mano, è invece una particolare lavorazione di filati per ottenere un tessuto leggero, prezioso e ornato. L'operazione non viene effettuata su tessuto, ma è essa stessa la costruzione di un intreccio nel vuoto. A seconda degli strumenti utilizzati per la lavorazione, può essere: su tombolo, su telaio, a mano libera.


                Pizzo e macramè industriali

                Le moderne macchine da ricamo industriali consentono di riprodurre qualsiasi tipo di pizzo o macramè, su una base di tessuto o senza alcun supporto, personalizzandolo in base al disegno o la grafica di partenza e alle singole necessità. È possibile lavorare su piazzato, realizzando ricami in forma o a metraggio e personalizzando forme e colori. Il pizzo e il macramè possono essere realizzati indistrialmente con diversi filati da ricamo, quali filati in cotone, seta, viscosa, poliestere e policotone, filati in lana e cachemire, filati riciclati e lurex.


                • Ricamo Cornely

                  Il ricamo Cornely, a differenza del classico ricamo di filo, è caratterizzato dalla cucitura, con varie tecniche, di cordonetti, nastri, filati e, più in generale, di tutto ciò che è nastrato e filato.

                  La prima macchina da ricamo Cornely, fu ideata dall’ingegnere francese Antione Bonnaz nel 1865; era il primo esempio di macchina da ricamo semi-automatizzata, che riproduceva il semplice punto catenella. Ercole Cornely la sviluppò ulteriormente per produrre sia punti a catena che delle varianti, nel suo stabilimento di Parigi. All’inizio le macchine furono chiamate macchine Bonnaz e in seguito divennero note come macchine Cornely. Queste macchine erano ispirate sia dal tamburo a mano che dalle invenzioni contemporanee nel campo delle macchine da cucire; furono esportate in tutto il mondo, anche in zone rinomate per il ricamo a mano, come San Gallo in Svizzera.

                  La macchina Cornely ha avuto un grande impatto sull’industria del ricamo. Era la prima macchina da ricamo ad ago singolo, era facile da usare, poteva essere usata in casa o in un piccolo laboratorio e, man mano che il meccanismo si sviluppava, divenne difficile distinguere i punti a macchina da quelli fatti a mano.

                  Immagine: macchina da ricamo Cornely. Francia, 1935.


                  Con le moderne macchine da ricamo multitesta, è possibile cucire qualsiasi materiale nastrato e filato; è possibile anche mixare varie tecniche e filati da ricamo fino a 15 colori, o applicare borchie strass o paillettes affianco alle lavorazioni originali Cornely.

                  Inoltre le nuove tecnologie, permettono di realizzare ricami identici, con tempi di produzione e costi molto ridotti rispetto alle lavorazioni semi artigianali della classica cornely.


                  Materiali applicabili con la Cornely

                  Come detto prima, le macchine da ricamo multitesta Cornely sono capaci di applicare a svariati materiali una moltitudine di decorazioni, purché siano a nastro o filati. Alcuni esempi: filati grossi e lanosi, nastrini, passamanerie, paillettes infilate, perle infilate, baguette infilate, nastri di pelle, nastri di tessuto, catenine semplici, catene diamantate, catene ad anelli o pallini ed altro ancora.