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  • Tela d'Olona

    Immagine: Jil Sander


    La tela d'Olona (o, dal francese, toile d’Olonne) è una stoffa ad armatura tela o derivate particolarmente compatta e robusta grazie a una riduzione molto fitta di fili, prodotta in differenti pesi secondo le destinazioni d'uso. Il suo aspetto originario è di un materiale grezzo, non finito, resistente ed economico, che era prodotto con fibre di canapa naturale, non tinta, poi progressivamente sostituite con fibre di cotone. Fabbricata originariamente ad Olonne-sur-Mer (Francia)oggi il nome è messo in relazione con i cotonifici di Fagnano Olona, in provincia di Varese, che sbiancavano le tele grazie a mulini alimentati con la forza motrice dell'acqua del fiume Olona. Nei secoli passati il principale utilizzo di questo tessuto era in ambito marinaresco perché la sua resistenza aumentava notevolmente quando veniva bagnato. Vi si confezionavano vele di navi, amache per gli equipaggi e sacchi per riporre i viveri e il vestiario. La storica nave scuola della Marina Militare, chiamata Amerigo Vespucci, conserva ancora oggi le vele in tela Olona di canapa, dal caratteristico colore écru. Se imbevuta con olio di lino la tela Olona diviene impermeabile, ed era quindi impiegata come copertura per calessi e carri. Nell'abbigliamento era in uso come stoffa per camicioni e indumenti da lavoro. Attualmente con impiego di filati grossi in cotone la ritroviamo nelle tende da campeggio, mentre con ordito in canapa e trama in stoppa, è usata per tendoni, spesso impermeabilizzati con trattamento successivo. Nella versione più leggera, sempre in cotone, si usa per ombrelloni, tende da terrazzo, sdraio e tendalini nautici. Nella moda è utilizzata per la confezione di giacche sportive, tipo impermeabile militare, adatte per il tempo libero, ma anche per borsoni, sacche, valigie, zaini e cartelle. Talvolta vi si realizzano anche cappelli, calzature e cinture di gusto coloniale.

    Immagine: Antica sartoria di Maremma


    Immagine: Giorgio Armani